martedì 9 marzo 2010

Appunti di Viaggio - Terre da vite 3

In precedenza abbiamo parlato di tre belle realtà incentrate quasi esclusivamente sul mondo dei bianchi, oggi vogliamo parlare di altre quatto bellissime realtà provenienti dal sud d'Italia: De Conciliis cantina proveniente dalla Campania, Carbone proveniente dalla Basilicata,A vita dalla Calabria e Bonavita dalla Sicilia.
Una delle sorprese della manifestazione arriva da una di queste cantine il superbo Fiano del Cilento Antece di De Conciliis , un bianco fatto come gli antichi come ci ha spiegato lo stesso Giovanni, con tanto di macerazione sulle bucce e sei mesi di botte grande. Della stessa cantina poi troviamo altre due belle bottiglie: Donnaluna un Aglianico e Primitivo e Naima un Aglianico riserva entrambi dotati di grandi capacità comunicative.
Dalla Campania scendiamo più a sud in Basilicata ospiti di Carbone, cantina espressione non solo di un territorio ma anche di un vitigno,il vitigno in questione è l'Aglianico, la zona è quella del Vulture. Presenta tre bellissime bottiglie: Terre dei fuochi, un Aglianico doc, con il nome che ricorda le attività vulcaniche del Vulture,abbiamo poi un Aglianico riserva il 400 Some,bottiglia dedicata a Carlo d'Angiò.Si conclude con lo Stupor Mundi, cru di Aglianico dedicata alla figura storica di Federico II di Svevia, vendemmiato tardivamente, con passaggio in barrique per dodici mesi e successivo affinamento per altri tre mesi in bottiglia.

Proseguiamo il nostro viaggio alla riscoperta del Mezzogiorno enologico con una cantina calabrese, per essere precisi di Cirò: 'A Vita,la quale presenta un rosso giovanissimo alla prima produzione a base di Gaglioppo. Un vino particolare, partendo dal colore molto chiaro e brillante, un vino come ci raccontano Francesco e Laura che adesso non si trova più, è il Gaglioppo di una volta. Concludiamo con Bonavita rappresentante dalla Sicilia, della doc di Faro,che presentano un rosso e soprattutto un rosato veramente intrigante a base di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Nocera dotato di una buona freschezza e di una buona acidità, risultato di un sapiente innesto di uve autoctone lavorate nel pieno rispetto della natura.

I vini meridionali, dimostrano anche questa volta di essere al pari dei loro "colleghi" centro-settentrionali, la prova che anche a sud della Toscana si riescono a creare delle buone cantine e dei buoni prodotti. Un Mezzogiorno dinamico che vuole crescere non solo dal punto di vista commerciale ma soprattutto dal punto di vista della qualità cosa fondamentale in questo mercato.

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