mercoledì 19 gennaio 2011

Accoglienza – a lezione da Giuliano Ruggeri, vignaiolo a Montefalco

Il panorama visto dall'esterno della cantina
 Ci sono posti che ti entrano subito nel cuore, è così, non per forza ci deve essere una spiegazione.
Ecco quella di Giuliano Ruggeri è cantina a Montefalco, sopra Caprai per chi conosce la zona, che ti conquista facilmente. Vuoi per la vista mozzafiato appena arrivati, vuoi per un’accoglienza di quelle rare, per un’atmosfera calda e calorosa, vuoi per un olio di quelli da avere sempre e certo vuoi perché Giuliano Ruggeri i vini li sa fare bene.

Poche bottiglie, 40.000, una cura particolare e l’utilizzo sapiente del legno, con il passaggio alla botte più grande rispetto ai tonneaux utilizzati precedentemente, sono gli ingredienti base che danno vita ai prodotti che Giuliano ci presenta con orgoglio.
Iniziamo con il Grechetto, fresco e piacevole, che fa solo qualche mese di acciaio prima di passare in bottiglia, che è bevuta onesta, snella e poco impegnativa.
I rossi hanno uno spessore differente, siamo a Montefalco, non me ne vogliate. La sorpresa è certamente il Rosso di Montefalco 2008, ruvido, che mette in evidenza le note selvatiche del Sagrantino al naso, solo leggermente ammorbidite poi in bocca, mitigate dal Merlot.
Il Merlot è protagonista dell’assaggio successivo, vinificato in purezza. L’annata 2009 è assaggio fatto più di morbidezze, suadente, ma c’è anche polpa e il centro dell’assaggio è succoso, concentrato. Paga forse qualcosa in freschezza e in persistenza, ma è esperimento nuovo, non potrà che migliorare nelle successive vendemmie, date le premesse.
Sagrantino, il vero protagonista della giornata, del territorio. Assaggiamo in fila le annate 2006 e 2007, mentre della 2005 se ne è parlato nel post precedente. Buona la 2006, c’è grande rispetto per il vitigno e per le sue caratteristiche. Tipica al naso, molto intrigante, in bocca è ancora giovane e il tannino certo da levigarsi, ma che sostanza! Grande annata la 2007, tra un po’ di tempo sarà pronta per svelarsi e regalerà emozioni a chi la beve.
Altra grande sorpresa, il Sagrantino 2008 assaggiato dalla botte d’acciaio, nella quale è stato recentemente trasferito da Giuliano per paura che il legno avesse un gioco eccessivo, dato il cambio delle botti. Buono, buonissimo, che progressi dal 2005 in poi.
Si chiude con il passito di Sagrantino, 2006 e 2007, con il secondo che svela un naso di grande complessità ed eleganza, e un gusto pieno e concentrato, da aspettare un po’ sicuramente, ma ne vale la pena.
Se passate da Montefalco, o se siete in zona, andate a trovare Giuliano Ruggeri, vi regalerà un pomeriggio piacevolissimo in sua compagnia e con il suo bellissimo cane, e scoprirete un vignaiolo innamorato della sua terra e dei suoi prodotti, che apprezzerete certamente.

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