martedì 13 febbraio 2018

Vitovska!

Avevo solo sentito parlare di Vitovska, non avevo mai bevuto niente, prima della mia trasferta in terra giuliana, viaggio dedicato esclusivamente alla Vitovska, vitigno carsico che incuriosisce già dal nome, quel Vitovska, come un retaggio di un est Europa lontano politicamente un tempo, globalizzato attualmente.

Il primo assaggio riguarda la Vitovska di Cotar del 2009, colore giallo intenso, molto brillante, il profumo è netto frutta matura e di salvia. 
Gusto sapido, fresco, con una nota minerale.

La seconda bevuta riguarda la Vitovska di Zidarich.
Il colore si presenta di un giallo dorato e torbido, frutto della macerazione effettuata in botti di rovere di Slavonia aperte, con temperatura non controllata e dal fatto di non essere filtrato.
Al naso è monumentale: si sente la pera, la salvia, della frutta candita e la speziatura del legno.
Il gusto è lunghissimo, una persistenza epica, fresco, elegante. Superbo!
Sconvolto da questa esperienza, chiedo un altro calice e scopro che è tutto vero

La terza bottiglia è di Vodopivec.
Il colore è ambrato, ma brillante, un colore quasi da passito.
Al naso ci troviamo davanti ad un buonissimo profumo di frutta matura soprattutto pera, subito dopo ci s'imbatte in una leggera ossidazione ed una bella speziatura
In bocca è sapido, quasi marino, ma persistente. 
Piacevolissimo anche se un po' caro, dimenticavo una cosa fondamentale il mosto riposa per due mesi in anfore d'argilla provenienti dalla Georgia con successivo affinamento in legno per due anni

Che dire, vitigno magnifico, fantastico, meraviglioso, entusiasmante...

PS: tutto questo parlare di Vitovska mi ha fatto venire voglia di berne una, fortunatamente ho fatto scorta a Trieste, berrò quella di Lupinc, ma è ancora presto per parlarne

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