Quest'articolo vuole solo raccontare i giorni passati in fiera, non ci dilungheremo oltre nell'analisi dei vini.
Da diversi anni a questa parte -precisamente dal 2008- è divenuta consuetudine identificare la primavera
con la stagione del Vinitaly. Anche quest'anno, abbiamo preso parte alla storica manifestazione del vino italiano ed
internazionale che si svolge presso la fiera di Verona, oramai da 48 edizioni.
Sono stati due i giorni dedicati alla manifestazione: lunedì 7 e mercoledì 9 aprile e devo dire che non sono mancate le
sorprese.
Inizialmente i programmi prevedevano la visita del Padiglione 6, l'area che ospita il Friuli Venezia Giulia e l'Alto Adige
ed il PalaExpo area che ospita la Lombardia.
Ovviamente i programmi non sono stati rispettati: si parte dal Friuli, in cui siamo riusciti ad assaggiare diversi bianchi
di pregevole fattura tra cui:
1) il friulano di Raccaro
2) il Collio di Edi Keber
3) il sauvignon blanc di Cappello
Pochi altri assaggi in Friuli che cresce l'esigenza di spostarsi altrove, la scelta ricade sul padiglione 8 che ospita
nell'ordine Calabria, parte del Veneto, Basilicata, Molise e Sardegna. Andiamo a salutare dagli amici di Russo & Longo azienda agricola di Strongoli, in provincia di Crotone autore di bei prodotti del territorio calabro. Saluti poi in Umbria dagli amici di Palazzone e Roccafiore, grandi cantine rispettivamente di Orvieto e di Todi.
Passati i saluti ci dirigiamo verso il Piemonte, al padiglione 9, dove testiamo i prodotti di Coppo e Vietti, ottime barbera ed un grande Barolo,il Lazzarito. Si continua in Piemonte con l'assaggio della cantina Icardi che porta la sorpresa di uno stupendo Barolo del 2010.
Il secondo giorno si apre con un salto presso la postazione AIS della regione Liguria, subito si parte di Vermentino, segnalo altresì la presenza di un bel prodotto di Colli di Lunae. si prosegue verso il VIVIT l'area espositiva dedicata ai vini naturali. Qui da segnalare gli ormai soliti: A vita, autore di un Gaglioppo da competizione, Gaspare Buscemi, Dettori e Emidio Pepe, non mi soffermo altrimenti non basterebbero le pagine.
Insomma anche quest'anno un vinitaly che conferma le aspettative, unica pecca: troppe cose da fare e troppo poco tempo.
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