Dichiarazione pericolosa, non basta dire che la grandezza dell'Italia enoica sia nelle differenze dei territori, bisogna aggiungere la stupenda varietà di vitigni autoctoni e non...
Cercare di "uniformare la confusione" non solo è prettamente inutile ma è un tentativo barbaro di creare una sorta di "gusto popolare", non scambiatemi per uno snob, ma l'etichetta del popolare ultimamente ha un'accezione assolutamente negativa. Citando Michele Serra: "l'etichetta del popolare è una comoda menzogna per produrre su larghissima scala (a basso costo e azzerando la fatica creativa) prodotti dozzinali.
Così come avviene per il cattivo cibo, la cattiva cultura di massa accampa il pretesto di incontrare i gusti del pubblico. In realtà lo corrompe e lo livella".
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