Come sempre i giorni sono due, divisi tra novità, ricerca di conferme ed assolute certezze.
Si parte martedì 12 alla volta del capoluogo scaligero, si va subito nel padiglione 6, dedicato a Friuli Venezia Giulia, Alto Adige e Slovenia.
Il "Picol" di Lis Neris, una selezione sauvignon blanc, è il vino inaugurale della manifestazione, almeno così vuole la tradizione, vino di grande pulizia e freschezza, armonico al naso ed al palato.
Si continua con il "confini", vendemmia tardiva di Gewurztraminer, Pinot Grigio e Chardonnay, franco sia al naso che in bocca, buona armonia e grande persistenza.
Si passa poi da Skok, cantina del Collio, subito un friulano molto tipico, non molto profumato e con la caratteristica chiusura di mandorla amara.
Si continua con il sauvignon blanc, ancora un campione di vasca, dunque non ancora imbottigliato. Si denota subito grande stoffa, si è quasi giunti ad un equilibrio olfattivo, in bocca è ancora spigoloso, con un acidità tagliente, ma un futuro sicuramente roseo.
Ci spostiamo da Vosca, si procede con un friulano 2014 di estrema pulizia ed eleganza.
Dopo un breve giro di saluti, ci si dirige verso il padiglione che ospita la Campania.
Presso lo stand de i Favati partecipiamo ad una bellissima verticale di Greco di Tufo che ci porta fino al 2009. Vini puliti, senza orpelli, di grande mineralità e freschezza. Si passa da Ciro Picariello, calice frettoloso del metodo classico di Fiano, note di crosta di pane, fiori bianchi, in bocca è avvolgente, fresco, persistente.
Continua il tour, si intravedono i primi rossi. Subito Salvatore Mollettieri. Che dire, sono follemente innamorato dei suoi vini, ed il vigna cinque querce, la riserva di Taurasi è ai vertici delle mie etichette preferite. Si passa da Macchie Santa Maria, una piccola realtà dell'Irpinia, si va ancora con di rosso. Si parte dall'Aglianico e si giunge ad un Taurasi. Avevo avuto modo di degustare i loro prodotti nella passata edizione, una graditissima conferma.
Ci si dirige verso la Toscana, un saluto dai Marchesi Gondi, anche questa graditissima riconferma. Il loro Mazzaferrata, è uno dei vini più interessanti della giornata. Si continua verso il Piemonte, saluto da Casavecchia e subito barolo di Vietti, Castiglione 2010, fine, elegante, con un tannino di velluto. Icardi ed il suo Barbaresco, giovane ma già di belle speranze. Si conclude la giornata in maniera inusuale, si ritorna al padiglione 6, verso lo stand della distilleria Domenis. Quest'anno si chiude con la grappa. Non mi soffermerò in quanto non esperto di distillati. Dalla Domenis, si va verso la distilleria Ceschia, con una fantastica grappa di ramandolo. Ultima tappa prima di guadagnare l'uscita è la distilleria Buiese e la grappa di prosecco.
Il giorno successivo si apre con un giro nel padiglione 12. Giro di saluti dagli amici calabresi: Sergio Arcuri ed il suo fantastico Marinetto, Francesco de Franco di A' Vita ed il suo grandioso Cirò rosso, poi Salvatore Russo di Russo&Longo, con i suoi bianchi. Ad un certo punto l'illuminazione: Moscato di Saracena delle Cantine Viola, un passito di grande eleganza ed freschezza, con una chiusura molto pulita. Partiamo poi alla volta dell'Abruzzo. Dopo aver aspettato invano per oltre venti minuti presso l'enoteca regionale, ci dirigiamo verso Cataldi Madonna, vini freschi, piacevoli, beverini, meravigliosa la riserva di pecorino. Emidio Pepe poi ci offrirà un meraviglioso assaggio di un Montepulciano 2000, segno della meravigliosa versatilità di questo incredibile vitigno.
Direzione padiglione 8. Ci fermiamo da Vaglio Massa, azienda pugliese che lavora in biologico. Qualche sera prima, a cena da amici avevo avuto modo di assaggiare il loro Sputafele.
Bella la batteria dalla malvasia al negroamaro, passando per un rosato ed un uvaggio di primitivo e petit verdot. Si continua verso il padiglione 7, un saluto all'amico Giuseppe Bonci, con la sua bollicina di Verdicchio e via verso il padiglione 2. Giro veloce di saluti dagli amici di Palazzone e Roccafiore ed assaggio di bollicine umbre con la Palazzola. Spumanti di Riesling, Sangiovese, una cuvèe ed infine Cabernet Sauvignon. Si raggiunge la Sicilia, Ben Ryè da Donna Fugata e via da Arini. Interessantissima cantina di Marsala. Zibibbo: miele, frutta secca, arancia candita, ma in bocca è acido, fresco, pulito. Si passa al Marsala fine, grande complessità aromatica, frutta disidratata, mandorla, in bocca è avvolgente ma pulito.
Finisce anche questo vinitaly, come sempre tante persone incontrate, tanti vini bevuti, tante sorprese, tante riconferme ed incrollabili certezze. All'anno prossimo Vinitaly
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