Consorzio di tutela(?) vini di Cirò e Melissa

Ci sono giorni in cui poi ti fermi a riflettere (pare che io lo stia facendo un po' più spesso ultimamente) e cerchi di ricordare se c'è qualcosa di cui avresti voluto parlare e poi non l'hai fatto, vuoi perché te ne sei scordato, o perché è da un po' che trovi poco tempo da dedicare a te e alle tue passioni.
In effetti c'è un argomento su cui rifletto spesso, e che oggi, dopo aver letto qui, vorrei condividere un po' con tutti, iniziando con Francesco.
Pare ormai irreversibile il processo che porterà al cambiamento del disciplinare del Cirò rosso DOC, aprendo le porte agli internazionali tanto amati, odiati e in ogni caso discussi, Cabernet e Merlot.
Io mi chiedo: ha senso? Politica di marketing, o il vino degli antichi Greci diventerà più buono?
Io non saprei cosa dire, sono sinceramente dispiaciuto del fatto che vedremo tanti Cirò dal colore "innaturalmente" carico e scuro, con morbidezze e intensità che non gli appartengono, certo poi ad onor del vero bisogna dire che ce ne sono già parecchi in giro e a volte ti chiedi se sei tu ad aver capito poco del Gaglioppo.
Il consorzio di tutela dei vini di Cirò e Melissa tutela questi vini? O ha fatto bene Librandi, portabandiera dell'enologia calabrese in Italia e nel mondo indipendentemente dai giudizi di merito sui suoi vini, a tirarsene fuori perché non condivide il modus operandi di questa realtà.
Sarebbe bello poi se si riuscisse ad aprire un dibattito, non necessariamente in questa sede, con chi ne ha voglia anche e soprattutto con chi non è calabrese, per capire un po' cosa sta succedendo e qual è l'idea di fondo che circola intorno al Cirò, ai suoi produttori, al cambio del disciplinare...

Natale