giovedì 19 ottobre 2017

Barolo di contorno

Barolo è un piccolo comune della provincia di Cuneo, celebre per
l'omonimo vino, appunto il Barolo, prodotto da uve Nebbiolo (nelle varietà Michet,Lampia e Rosè). Un Barolo per essere definito tale, ha bisogno di almeno tre anni di invecchiamento, di cui almeno due in botti di Rovere, se invecchiato per almeno cinque anni, può fregiarsi del titolo"Riserva".

Dopo questo breve inciso, racconto subito come siamo arrivati al Barolo.

Sabato pomeriggio, io e Pippo partiamo alla volta di Valdagno (VI) a
bordo della fantastica Carolina (una Polo grigia del '94, verniciata
di bianco con bombolette spray). Dopo circa due ore di viaggio
arriviamo nella località che ci ospiterà nella nostra trasferta veneta.
Trasferta motivata dal compleanno di Fabio, compagno di mille bevute e mille lezioni passate a guardare il vuoto, o a programmare aperitivi.Il programma della serata prevedeva: grigliata di carne con tanto di
galletto innaffiato da Pinot nero della cantina sociale, tanto Raboso della stessa cantina ed un quantitativo imprecisato di birre (ancora la NASA è incerta sul numero esatto).

Il giorno seguente, siamo ospiti a pranzo a casa di Fabio, dove lo
"zio" Fabrisio (rigorosamente con la "S")Fusco,grandissimo
appassionato di vino (e per sua ammissione non ancora ritrattata di Champagne), subito dopo
aver fatto gli onori di casa, mi invita a seguirlo in cantina per
scegliere una bottiglia per il pranzo.
L'occhio cade su un Barolo,il Runcot '96 di Elio Grasso. Lo Zio
Fabrisio, trova un'altra bottiglia, un altro Barolo ovviamente, ma non
di Elio Grasso, è un Le mie vigne 2005 di Lorenzo Accomasso. Felici
per le scelte fatte saliamo a stappare subito le bottiglie.

IL PRANZO.
Data la bella giornata si pranzerà in giardino.
Il primo consiste in spaghetti con erbe e spezie coltivate
direttamente da Zio Fabrisio e zia Daniela nel loro giardino, leggermente piccanti,
Peperoncini ripieni di tonno, olive calabresi, funghi e non so quanta
altra roba.
Sicuramente qualcuno di voi dirà ma il Barolo non si abbina a questi
piatti, non vi preoccupate per noi, abbiamo gradito sia pranzo che
vino.


Barolo Docg le 
Mie vigne Lorenzo Accomasso 2012


Partiamo con un Barolo giovane, dall'ottimo rapporto qualità-prezzo.
Il colore è di un bel rosso brillante con  un piacevole riflesso sgranato.
Profumatissimo, aromi netti, definiti di ribes, rosa e ciliegia sotto spirito, pepe e vaniglia.
Al gusto notiamo un tannino vivace, un sapore armonico, asciutto, di grande persistenza, robusto e corposo.
Gran bel Barolo, unico risentimento: averlo bevuto così giovane.



Barolo Docg Elio Grasso Runcot 1996


Nel bicchiere si presenta di un bel rosso, non cupo,anzi piuttosto
chiaro, con riflesso aranciato.
Al naso è profondo, intenso, profumo di mora, di ribes, di rosa è presente un
odore vanigliato, che però non influisce molto sul ricchissimo bouquet aromatico.
In bocca è caldo, asciutto, dotato di un bel tannino levigato, il tutto accompagnato da un'ottima persistenza.
Si sentono poi tabacco e bacca rossa.


In conclusione due giorni bellissimi passati fuori da Ferrara, in un posto bellissimo, con gli amici e con due Barolo di contorno. 

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